FAUST frammento primo e secondo
INTERPRETI
Faust Luigi Marangoni
Mefistofele Martino Ferrari
Margherita Annalisa Verza
Spirito della Terra Thierry Parmentier
MUSICISTI
Silvia Panagin (oboe), Cristina Converso (flauto e percussioni), Raffaella Traniello (arpa e sax), Giorgio Panagin (chitarra), Chiara Converso (violoncello), Tiziano Negrello (contrabbasso), Barbara Fortin (voce)
diretti da Stefano Romani
SCENOGRAFIE
Martino Ferrari
COSTUMI
Thierry Parmentier
MUSICA E REGIA
Massimo Munaro
PRIMA RAPPRESENTAZIONE:
Rovigo, Teatro Duomo, giugno 1993
Il segreto del cercare è che non si trova
Il progetto di questo spettacolo risale al 1992.
In particolare, nel gennaio 1993 abbiamo presentato un primo studio legato alla figura di Faust e al suo patto col Diavolo. Ci affascinava l'idea di un mito che, quasi come una presenza archetipale, era riuscito ad attraversare (da Marlowe, a Goethe fino a Pessoa) gran parte della tradizione culturale occidentale.
La figura di FAUST, cioè quella di un ricercatore che al termine del suo cammino non riesce a stringere fra le mani nient'altro che il vuoto - un vuoto nulla risponde a un infinito niente - ci sembrava perfetto paradigma della nostra cultura e in qualche misura anche della nostra condizione di teatranti.
Come l'esoterismo di Faust anche il nostro teatro dovrebbe celare un sapere che invece non possiede: perché appunto il segreto del cercare è che non si trova.
In questo secondo frammento la storia d'amore fra Faust e Margherita è qui sviluppata con una levità amaramente ironica: sublime e ridicolo si incontrano con l'irrefrenabile istinto di prendersi a pugni. Ci siamo così trovati di fronte alla necessità e al desiderio di rivisitare, in questa parte dello spettacolo, una forma per noi in qualche modo archetipale, seppure rimossa, come quella del melodramma, con un afflato romantico certo strano per questi tempi in cui pure la dimensione della favola, il gesto ironico, il desiderio dell'impossibile sono atti da rivendicare con forza, da reinventare. Così la scena i personaggi si muovono e recitano sul flusso ininterrotto della musica, eseguita dal vivo da un piccolo gruppo da camera.