Nei lavori del Teatro del Lemming il coinvolgimento sensoriale e drammaturgico degli spettatori avviene attraverso quella particolare sinfonia dei sensi che definisce la poetica del gruppo. Il Teatro torna e si impone come luogo dell'incontro e della relazione. Solo così può proporsi nella sua necessità di evento, di esperienza che, prima che cognitiva, resta propriamente esistenziale ed organica.
Lo strumento principale della ricerca dell’attore è per noi il corpo. Il senso/i sensi del corpo. Corpo non più inteso come protesi di un’intelligenza che dovrebbe guidarlo, ma nella sua pienezza animistica, in quella nudità sorprendente che conduce alla nudità di sé e, forse, alla verità dell’incontro con altre anime e corpi. I cinque sensi dell’attore, indagati separatamente e poi in continua sinestesia fra loro, sono per noi, oltre che un appello alla pienezza della vita, una via d’accesso all’altrove del teatro e alle capacità creative dell’attore. Nella sua relazione ravvicinata ed intima con se stesso, con i compagni, con lo spazio e con lo spettatore, l’attore è qui indotto ad una messa a nudo radicale, ad una ricerca personale e tecnica che passa per una disponibilità assoluta all’ascolto e all’attenzione di sé e dell’altro.