DANIELA VITALE
UNTITLED
DANIELA VITALE
UNTITLED nasce dall'incontro dell'artista con Francesca Woodman. Artista americana nata nel ’58, comincia a fotografarsi a 13 anni e muore a 22 -“per eccesso di vita” come dice il suo amico G.Casetti. Osservando i suoi scatti si ha la sensazione di guardarsi allo specchio: esplorando l’infinito potenziale simbolico del proprio corpo Woodman spalanca un abisso. La sua identità femminile è oltre il genere, è nella sua relazione con lo spazio, nel confine tra vita e morte, è un modo di gioire, soffrire e desiderare, una misteriosa forma di godimento che ‘ha a che fare con l’infinito ed è fuori legge ma non fuori corpo’. E' un ribellarsi alle definizioni, ai nomi propri (solo Maschere!).
E il suo suicidio è anche, in tal senso, un atto ribelle. In UNTITLED la riflessione su questa identità che oltrepassa i confini prende forma attraverso un gioco di specchiamenti tra l’universo di Francesca (foto, diari, performances) e quello della performer e di altre figure intervistate nel corso della ricerca. Per Woodman l’immagine era ‘esperienza emotiva condensata’. L' 'architettura' drammaturgica attiva il processo inverso: dalle immagini nasce la narrazione, attraverso un lavoro sinergico dei 4 artisti della compagnia, tra parola, suono, spazio scenico e movimento. I 'capitoli' di Untitled prendono il titolo dalle serie fotografiche dell’artista. La struttura è circolare, inizia e finisce con il capitolo ‘Angels’(in uno spazio al confine tra vita e morte).
UNTITLED nasce dall'incontro dell'artista con Francesca Woodman. Artista americana nata nel ’58, comincia a fotografarsi a 13 anni e muore a 22 -“per eccesso di vita” come dice il suo amico G.Casetti. Osservando i suoi scatti si ha la sensazione di guardarsi allo specchio: esplorando l’infinito potenziale simbolico del proprio corpo Woodman spalanca un abisso. La sua identità femminile è oltre il genere, è nella sua relazione con lo spazio, nel confine tra vita e morte, è un modo di gioire, soffrire e desiderare, una misteriosa forma di godimento che ‘ha a che fare con l’infinito ed è fuori legge ma non fuori corpo’. E' un ribellarsi alle definizioni, ai nomi propri (solo Maschere!).
E il suo suicidio è anche, in tal senso, un atto ribelle. In UNTITLED la riflessione su questa identità che oltrepassa i confini prende forma attraverso un gioco di specchiamenti tra l’universo di Francesca (foto, diari, performances) e quello della performer e di altre figure intervistate nel corso della ricerca. Per Woodman l’immagine era ‘esperienza emotiva condensata’. L' 'architettura' drammaturgica attiva il processo inverso: dalle immagini nasce la narrazione, attraverso un lavoro sinergico dei 4 artisti della compagnia, tra parola, suono, spazio scenico e movimento. I 'capitoli' di Untitled prendono il titolo dalle serie fotografiche dell’artista. La struttura è circolare, inizia e finisce con il capitolo ‘Angels’(in uno spazio al confine tra vita e morte).
Nata e cresciuta a Catanzaro, a 18 anni si trasferisce a Roma per frequentare l’Accademia d’Arte drammatica Silvio d’Amico, dove consegue il diploma in recitazione. Debutta a teatro nel ruolo di Polissena, per l’Ecuba di Carlo Cerciello con Isa Danieli, una produzione di Napoli Teatro Festival.
Lavora con diversi registi teatrali e cinematografici tra cui Lilo Baur, Benedetto Sicca, Pupi Avati, Giuliano Scarpinato, Michele Placido, Francesco Saponaro, Jacopo Gassman, Cristina Mazzavillani Muti, Francesca Archibugi, Vincenzo Manna, Roberto Corradino, Olga Matsyna (presso l’Istituto teatrale Boris Ščukin di Mosca), Oscaras Korsunovas. Come performer e mover studia con Gabriela Carizo (Peeping Tom), Robert Hayden (Ultima Vez) , Romeo Castellucci, Marta Ciappina, Giorgio Rossi. Come attrice e performer collabora con Oht (Office for a human theatre)-in coproduzione con Centrale Fies (Dro) e Inteatro (Polveriggi) . Fonda i Twistinkers con la coreografa americana Jacqueline Bulnes . Dal 2013 collabora con n.O. (Dance first Think later), tra i vincitori del Premio Scenario per Treno fermo a- Katzelmacher (regia di Elena Gigliotti e Dario Aita).
E’ autrice, regista e attrice di Odissea Tra(u)m-a e con Elena GIgliotti scrive e interpreta BrechtDance. Con il suo ultimo progetto, UNTITLED_landscape for disappearing angels, è selezionata dal bando MigraMenti e Progetto Cura. Ha registrato diversi audiolibri per Audible e Donzelli Editore, e podcasts per Il Fatto Quotidiano Da qualche anno si dedica anche alla fotografia analogica, diplomandosi presso la scuola Ettore Rolli. Attualmente si sta laureando in Filosofia presso l'università Roma Tre